Glaucoma

Al lavoro per la prevenzione del glaucoma a Bari e Grottaglie

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Il Glaucoma è una malattia degli occhi molto frequente: si calcola che nel mondo vi siano circa 80 milioni di persone affette da questa patologia; è una delle cause più frequenti di cecità. I ciechi nel mondo per tale malattia sono circa 7-10 milioni; in Italia sono circa un milione.
Il Glaucoma è una malattia che, se diagnosticata precocemente, può essere curata e controllata nel tempo.

CHE COS'È IL GLAUCOMA?

Il glaucoma è una malattia oculare in cui si ha un aumento della pressione interna dell'occhio, che causa, nel tempo, danni permanenti al nervo ottico.

Tali danni sono accompagnati da: 

  • riduzione del campo visivo (il campo visivo è la quantità di spazio che l'occhio riesce a inquadrare con lo sguardo fisso in avanti)
  • alterazioni della papilla ottica (la papilla, da non confondere con la pupilla, corrisponde all'origine del nervo ottico, visibile facendo un esame del fondo oculare) 

L'oculista, quindi, fa diagnosi di glaucoma quando evidenzia i seguenti tre elementi: 

  1. aumento della pressione oculare
  2. deficit del campo visivo
  3.  alterazioni della papilla.

LA PRESSIONE OCULARE

L'occhio è una sfera di consistenza duro-elastica. La sua consistenza è data dalla quantità di liquido che la riempie. Il liquido che circola all’interno dell'occhio si chiama umore acqueo. La sua produzione ed il suo deflusso sono in perfetto equilibrio; da tale equilibrio deriva la pressione intraoculare, che ha dei valori normali compresi tra 16 e 20 mmHg. Quando questo equilibrio si altera, più frequentemente per un ostacolo al deflusso, si ha un aumento della pressione, che nel tempo danneggia la papilla ottica (o testa del nervo ottico).

QUANTE FORME DI GLAUCOMA ESISTONO?

Le più frequenti e importanti sono due: glaucoma cronico semplice ad angolo aperto e glaucoma ad angolo chiuso. Il glaucoma ad angolo aperto è la forma più frequente ed è dovuto alla difficoltà dell'umore acqueo a defluire all'esterno dell'occhio e causa un aumento della pressione oculare di solito non elevato. Si può paragonare ad un lavandino parzialmente ostruito che da ristagno di acqua. Colpisce l'adulto dopo i 40-50 anni e ha un'evoluzione molto lenta. Non dà disturbi o sintomi particolari ed il paziente si rende conto della malattia solo in fase terminale, quando il danno a carico del nervo ottico è molto avanzato ed irreparabile. Il glaucoma ad angolo chiuso progredisce lentamente e con scarsissimi sintomi, ma in pazienti predisposti un'improvvisa ostruzione delle vie di deflusso dell’umore acqueo, a volte causata dalla dilatazione della pupilla, può provocare un attacco di glaucoma acuto, con dolore oculare violento associato a forte calo visivo, marcato arrossamento oculare, cefalea, nausea e vomito. La permanenza al buio, le emozioni improvvise, l'uso di alcuni farmaci (alcuni di quelli usati per le patologie della prostata, gli antistaminici, gli antidepressivi), l'uso di sostanze quali la caffeina (caffè, the, Coca Cola) possono dilatare la pupilla e quindi causare appunto, in pazienti predisposti, l'attacco acuto di glaucoma.

FATTORI DI RISCHIO

  1. età: il glaucoma, pur essendo una malattia dell'anziano, aumenta progressivamente con l'avanzare dell'età. Sarebbe opportuno che qualsiasi soggetto con più di 40 anni si sottoponga a visita oculistica. Il momento giusto è dato dall'insorgenza della presbiopia (la difficoltà a vedere da vicino) per cui a quel punto piuttosto che consultare un ottico sarebbe opportuno effettuare una visita oculistica completa.
  2. familiarità: tutti coloro che hanno  un familiare affetto da glaucoma devono sottoporsi a frequenti controlli, in quanto il glaucoma presenta forti caratteri di ereditarietà
  3. altri fattori di rischio: etnia (afro-americana e asiatica), miopia, diabete, ipertensione arteriosa, emicrania e una prolungata terapia con farmaci cortisonici.

DIAGNOSI

La diagnosi di glaucoma viene effettuata mediante diversi esami:
  • Tonometria: misurazione della pressione oculare
  • Analisi oftalmoscopica del nervo ottico
  • Pachimetria corneale: misurazione dello spessore della cornea
  • Gonioscopia: valutazione, mediante apposita lente, dell’angolo irido corneale; quest’ultimo è una struttura molto importante per il deflusso dell’umore acqueo e quindi per il mantenimento della normale pressione oculare
  • Campo visivo computerizzato: consente di evidenziare i danni glaucomatosi tipici; è anche utile per seguire nel tempo l’andamento degli stessi e, quindi, del glaucoma
  • OCT del nervo ottico: utile per evidenziare danni glaucomatosi anche in fase precoce; anche questo fornisce dati molto importanti per il follow up del glaucoma.

IL GLAUCOMA SI PUÒ PREVENIRE?

Il glaucoma è una malattia che trae massimo vantaggio dalla prevenzione primaria, che significa diagnosi precoce: individuare, cioè, la malattia quando ancora non dà sintomi particolari: il paziente ne è affetto ma non sa di esserlo.

IL GLAUCOMA COME SI CURA?

Una volta diagnosticato il glaucoma, il paziente deve curarsi per tutta la vita, sottoponendosi a controlli frequenti.
Esistono varie terapie:
  • terapia medica: quasi sempre topica, cioè instillazione di uno o più colliri, in modo regolare e senza sospensione.
  • laserterapia
  • terapia chirurgica: quando la terapia medica e quella laser non hanno raggiunto un risultato positivo in termini di riduzione del tono oculare
Tutti i trattamenti presentano sia vantaggi che inconvenienti. È compito dell'oculista quindi, stabilire caso per caso la terapia da eseguire, dopo una diagnosi certa risultante da una diagnostica completa (tonometria, pachimetria, gonioscopia, OCT, campimetria computerizzata) e da una valutazione attenta e competente di ogni singolo caso di glaucoma e dopo averne discusso con il paziente, esponendogli in maniera chiara il tipo di patologia ed averlo motivato per il futuro percorso terapeutico da intraprendere per tutta la vita, per preservare la sua qualità di vita.
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