Trattamento del cheratocono a Bari e Grottaglie
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Il cheratocono è una patologia degenerativa non infiammatoria della cornea, caratterizzata da un progressivo sfiancamento ed assottigliamento dello stroma corneale. Esordisce in età adolescenziale (tra i 12 ed i 15 anni), e ha il suo picco fino ai 25-30 anni. Generalmente è bilaterale, colpisce cioè entrambi gli occhi.
FATTORI DI RISCHIO
Ad oggi sono sconosciuti. Può avere carattere ereditario o essere associato a malattie sistemiche del connettivo, tra cui la sindrome dell’osteogenesi imperfetta o quella di Ehlers Danlos.
SINTOMI
- Disturbo visivo legato all’astigmatismo irregolare determinato dal cheratocono
- Fotofobia (maggiore sensibilità alla luce) ed abbagliamento
- Sdoppiamento delle immagini
- Numerosi cambiamenti nella gradazione degli occhiali
- Ridotta tolleranza alle lenti a contatto
DIAGNOSI
La diagnosi viene effettuata dall’oculista mediante:
- Esame obiettivo della cornea ed il riscontro su essa di alcuni segni caratteristici di questa patologia (anello di Kayser-Fleisher, strie di Vogt ecc), nonché la visualizzazione di mire livellate all’oftalmometria
- Topografia corneale (la “mappa corneale”), che consente una ricostruzione computerizzata della conformazione della cornea; con questo esame è possibile sia eseguire una diagnosi preclinica (cioè prima che compaiano i sintomi, soprattutto in persone che hanno familiari affetti da questa patologia), sia monitorare l’evoluzione dello sfiancamento corneale, nonché permetterne la stadiazione, utile per individuare la strategia terapeutica migliore
- Pachimetria corneale: consiste nella misurazione dello spessore corneale in corrispondenza dell’apice
TERAPIA
- Correzione dell’astigmatismo: può essere effettuata mediante occhiali o lenti a contatto rigide, permettendo di migliorare la qualità visiva del paziente.
- Cross-linking corneale: permette di rinforzare la cornea attraverso la creazione di nuovi legami chimici tra le molecole di collagene, la sostanza che nei pazienti con cheratocono risulta alterata; questa tecnica si avvale dell’utilizzo di una sostanza chiamata riboflavina (vitamina B2) e di un laser a raggi ultravioletti; questo trattamento consente un importante miglioramento visivo ed una stabilizzazione del quadro soprattutto nei primi stadi della patologia, permettendo di ritardare di molti anni o di evitare un eventuale trapianto di cornea; viene effettuato in anestesia locale e non necessita di ricovero.
- Cheratoplastica (trapianto di cornea) nelle forme più avanzate, con apice corneale degenerato o perforato.
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